FLUTTUANTI EMOZIONI TRA PENSIERO E IMMAGINI
Reputo l’illustrazione, nelle sue varie rappresentazioni, l’ingresso in un’altra dimensione, un passaggio lieve ed emozionante attraverso la creatività, la libertà esplorativa, la consapevolezza, la scoperta e non ultima la fantasia.
Fin da bambino trascorrevo gran parte del mio tempo a fare disegni per dare forma al mio pensiero e alla mia fantasia, le forme fluttuavano in uno spazio indefinito, creando in evoluzione nuove costellazioni e nuove immagini in un perenne divenire.
Ho sempre pensato all’illustrazione nel triplice rapporto: pensiero, parole e immagini.
Definendola un linguaggio espressivo e creativo, unico e intenso, troppo spesso coinvolta nell’annosa e ordinaria diatriba che la incasellava nel passato nelle arti minori, l’illustrazione ha assunto nella sua evoluzione temporale, diversificate declinazioni caratterizzate da un linguaggio artistico sempre più innovativo, tra: creatività, espressività e comunicazione.
Da qui l’importanza di affrontarla ponendo in interazione diversi linguaggi al fine di coniugarli in un’espressione artistica che si plasmi tramite pensiero e concept alla sua efficacia comunicativa e visiva, con una particolare attenzione ai contenuti e valori, all’interno dei suoi qualificanti e variegati percorsi.
Un’opera aperta, alla dialettica fra le varie discipline creative che possono tutte concorrere allo sviluppo della sua unicità.
In questo flusso narrativo personale, non posso non ricordare e ringraziare, tre grandi maestri che in progress mi hanno trasmesso passione, metodo e cultura del fare. Li nomino in ordine cronologico rispetto all’incontro formativo e artistico che mi ha portato a condividere con loro il mio sviluppo artistico e formativo: Paolo Eleuteri Serpieri, Sergio Toppi e Bruno Munari.
In progress nel mio operare, si è delineata l’importanza della consapevolezza del fare, attraverso strumenti, materiali e tecniche fra analogico e digitale, creando e cercando via via un rapporto tra contenuti, forma e problematiche, aspetti determinanti per assicurare una maggiore sensibilizzazione all’immedesimazione e alla comprensione.
Le scelte formali e stilistiche nel mio caso, si sono sempre adattate ai contenuti propositivi in funzione del contesto attuativo, alla ricerca costante di una composizione artistica permeata dalla profondità nel duplice rapporto tra significato e significante.
Il tutto senza mai precludere le diverse influenze sorte dall’esperienza e dalla conoscenza dei vari linguaggi e dalle diverse tecniche e tecnologie che hanno ispirato il mio percorso creativo a 360 gradi.
L’illustrazione ha un fascino particolare evoca emozioni, risveglia memorie, fa innamorare e provoca.
È un’arte che rinasce a ogni decade, rinnovandosi e implementandosi incorporando al suo interno nuovi elementi, tecniche e tecnologie, che vanno a ispirare e caratterizzare il mondo dell’immaginario nell’ampio contesto della comunicazione visiva.
Enrico Pusceddu
Reputo l’illustrazione, nelle sue varie rappresentazioni, l’ingresso in un’altra dimensione, un passaggio lieve ed emozionante attraverso la creatività, la libertà esplorativa, la consapevolezza, la scoperta e non ultima la fantasia.
Fin da bambino trascorrevo gran parte del mio tempo a fare disegni per dare forma al mio pensiero e alla mia fantasia, le forme fluttuavano in uno spazio indefinito, creando in evoluzione nuove costellazioni e nuove immagini in un perenne divenire.
Ho sempre pensato all’illustrazione nel triplice rapporto: pensiero, parole e immagini.
Definendola un linguaggio espressivo e creativo, unico e intenso, troppo spesso coinvolta nell’annosa e ordinaria diatriba che la incasellava nel passato nelle arti minori, l’illustrazione ha assunto nella sua evoluzione temporale, diversificate declinazioni caratterizzate da un linguaggio artistico sempre più innovativo, tra: creatività, espressività e comunicazione.
Da qui l’importanza di affrontarla ponendo in interazione diversi linguaggi al fine di coniugarli in un’espressione artistica che si plasmi tramite pensiero e concept alla sua efficacia comunicativa e visiva, con una particolare attenzione ai contenuti e valori, all’interno dei suoi qualificanti e variegati percorsi.
Un’opera aperta, alla dialettica fra le varie discipline creative che possono tutte concorrere allo sviluppo della sua unicità.
In questo flusso narrativo personale, non posso non ricordare e ringraziare, tre grandi maestri che in progress mi hanno trasmesso passione, metodo e cultura del fare. Li nomino in ordine cronologico rispetto all’incontro formativo e artistico che mi ha portato a condividere con loro il mio sviluppo artistico e formativo: Paolo Eleuteri Serpieri, Sergio Toppi e Bruno Munari.
In progress nel mio operare, si è delineata l’importanza della consapevolezza del fare, attraverso strumenti, materiali e tecniche fra analogico e digitale, creando e cercando via via un rapporto tra contenuti, forma e problematiche, aspetti determinanti per assicurare una maggiore sensibilizzazione all’immedesimazione e alla comprensione.
Le scelte formali e stilistiche nel mio caso, si sono sempre adattate ai contenuti propositivi in funzione del contesto attuativo, alla ricerca costante di una composizione artistica permeata dalla profondità nel duplice rapporto tra significato e significante.
Il tutto senza mai precludere le diverse influenze sorte dall’esperienza e dalla conoscenza dei vari linguaggi e dalle diverse tecniche e tecnologie che hanno ispirato il mio percorso creativo a 360 gradi.
L’illustrazione ha un fascino particolare evoca emozioni, risveglia memorie, fa innamorare e provoca.
È un’arte che rinasce a ogni decade, rinnovandosi e implementandosi incorporando al suo interno nuovi elementi, tecniche e tecnologie, che vanno a ispirare e caratterizzare il mondo dell’immaginario nell’ampio contesto della comunicazione visiva.
Enrico Pusceddu
Work in progress dal 1980 a Oggi
Illustrazione Editoriale e Comunicazione Sociale
Attraverso una dirompente forza espressiva, le contraddizioni del secolo e la radicale opposizione a ogni precostituita forma culturale, è ancora oserei dire “Cosa Buona e giusta”.
Un ciclo di Illustrazioni digitali dove porre in evidenza le profonde inquietudini esistenziali, le tensioni che si manifestano in questo incerto periodo omaggiando artisti di varia estrazione: culturale, artistica ed espressiva.
Analisi, linguaggio e riflessione mi hanno portato in atmosfere che ciclicamente ritornano come un incubo.
E qui avviene un effetto scatenante che pone in sinestesia espressività e linguaggio, incarnando tutte le potenzialità, armoniche e disarmoniche dell’essere in un soporifero e per molti aspetti atroce momento storico, pronto a infiammarsi e a travolgerti nella imprevedibile quotidianità.
Di fronte al vuoto in preda al dolore e al non senso non girarti, guardalo e ascoltalo, renditi conto del suo strepitio assordante.
Rimani nel buio… e tutto l’infinito diventa solo eco, muro di suono, urlo assillante e cieco.
“Non lo spegni, il dolore, quando brucia dentro nella notte. “
Enrico Pusceddu